Un problema sociale attuale

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Un problema sociale attuale
Hardware e Software
Corpo e Spirito

Nell’arco dei millenni in cui l’archeologia ha potuto studiare il progresso dell’uomo si costata che questo si è sviluppato su molte direttrici.

Gli utensili, gli attrezzi e le macchine sono stati certamente parte integrante di molte civiltà e lentamente si sono evoluti in forme sempre più complesse. A partire dai rudimentali coltelli o meglio puntali, si è arrivati pian piano alle complesse macchine della fine del XVIII secolo

I sistemi di calcolo sono partiti dall’Abaco, che posiamo considerare il primo tentativo ben riuscito di eseguire le operazioni matematiche fondamentali con l’uso di griglie ordinate di palline colorate, per arrivare a quello eseguito dalle macchine basate su ingranaggi e ruote dentate.

La rivoluzione industriale, iniziata nel XIX secolo ha impresso una forte accelerazione sia ai primi che ai secondi. Infatti l’avvento della corrente elettrica e del vapore ha innalzato lo sviluppo di questi due aspetti del progresso umano a livelli sempre più complessi.

Ma è con la scoperta del microprocessore a fine del XX secolo, che si aprono agli attrezzi ed alle macchine nuovi orizzonti e soprattutto applicazioni prima inimmaginabili.
Il microprocessore permette la fusione e l’integrazione di questi due aspetti tecnico scientifici del progresso dell’uomo, le macchine si appoggiano ai sistemi di calcolo e dal connubio nasce uno sviluppo esponenziale. Occorre coniare un nuovo termine per definire gli attrezzi e le macchine dell’avanguardia tecnologica. Nel momento in cui un attrezzo o una macchina lavorano assieme ad un sistema di calcolo, smettono di essere classificati con il vecchio sistema e acquisiscono il termine di “Hardware” che esiste appunto solo se alla vecchia tecnologia totalmente manuale o elettro meccanica, si associa la potenza di calcolo del microprocessore dotato di programma “Software” che diviene parte integrante dell’attrezzo o della macchina.

Questo nuovo insieme di Hardware e Software apre nuovi orizzonti, cambia il modo di pensare, cambiamento di cui ancora oggi, seppure sono trascorsi diversi decenni, non abbiamo piena contezza. Infatti i manufatti basati sulla sinergia tra “Hardware” e “Software” sono dotati di una “Vita embrionale”, pur sempre una forma di vita.

Prima dell’avvento del binomio hardware e software tra le discipline scientifiche e quelle di pensiero (filosofia e teologia) erano inconciliabili. Non esisteva alcuna possibilità di discussione alla pari sui temi centrali della creazione e dell’universo, gli scienziati liquidavano la conversazione con un secco rifiuto. Consideravano la filosofia e soprattutto la teologia non equipaggiate abbastanza per discutere in termini concreti di un insieme che da sempre si esprime sotto in nostri occhi e che ancora oggi studiamo con stupore: “corpo” e “Spirito”.
Agli inizi del XX secolo nessun uomo di scienza o di pensiero si sarebbe avventurato in una conversazione sulle relazioni tra corpo e spirito, non esisteva un punto di incontro.

I tentativi di illustri uomini di scienza che citiamo di seguito, seppure formulate con ferrea logica scientifica, non trovavano sbocco.

Cicerone (106-43 A.C.) «se ti capita di osservare un orologio a sole o una clessidra ad acqua comprendi subito che l’indicazione dell’ora è dovuta all’arte del costruttore e non al caso. Orbene, è forse coerente ammettere tutto questo per poi disconoscere senno e ragione alla natura che raccoglie in sé le arti, gli artisti e gli esseri tutti?»
Robert Boyle (1627-1691) «è come un orologio raro, come può essere quello a Strasburgo, in cui tutto è così abilmente concepito, che, una volta realizzato, tutto procede secondo il progetto del creatore, e il movimento… non richiede l’intervento del creatore o di qualunque altro agente intelligente, ma esegue le sue funzioni, per virtù del progetto primitivo e generale dell’intero meccanismo.»
Robert Hooke (1635-1703) «Così come diversi orologi possono essere fatti ciascuno di parecchi distinti materiali e avere però lo stesso aspetto, muoversi meccanicamente nella stessa maniera, ossia mostrare l’ora correttamente l’uno come l’altro, invero dalla stessa materia, similmente a come avviene per questi, possono trarre origine cose assai diverse. Nello stesso modo in cui il medesimo orologio, dall’essere diversamente agitato, o mosso, da questo o quell’agente, o in questo o quel modo, determina, riguardo al proprio funzionamento, effetti anche contrastanti, analogamente così potrebbe essere pure per questi molto più curiosi motori dei corpi degli insetti. Il Dio della Natura dall’infinita saggezza ha forse ordinato e disposto piccoli automatismi, che quando nutriti, agiti o messi in vita da questa causa, producano un tipo di effetto, o forma animata, quando da quella si comportino in un altro modo, e un altro animale sia prodotto: la varietà di automatismi possibili varia in base al numero di diversi materiali impiegati e ai metodi con i quali Dio li tratta.»
Voltaire (1695-1778) «Un modo per acquisire la nozione di “essere che dirige l’universo”… è considerare… il fine al quale ogni essere appare essere diretto… Quando vedo un orologio con una lancetta che segna le ore, concludo che un essere intelligente ha progettato la meccanica di questo meccanismo così che appunto la lancetta segni le ore. Perciò, quando vedo il meccanismo del corpo umano, concludo che un essere intelligente ha progettato questi organi per essere nutriti all’interno del ventre materno per nove mesi; gli occhi per vedere, le mani per afferrare e così via. Ma da simile argomento, non posso concludere nient’ altro, a parte per il fatto che sia probabile che un essere intelligente e superiore ha preparato e dato forma alla materia con abilità; non posso concludere da tale argomento e basta che questo essere ha creato la materia dal nulla o che è infinito in qualsiasi senso s’intenda. A ogni modo cerco con intensità dentro alla mente mia la connessione tra le seguenti idee – “è probabile che io sia il prodotto di un essere più potente di me stesso, quindi questo essere è eterno, quindi ha creato tutto quanto, quindi è infinito e così via.” – Non riesco a intravedere il filo che porti direttamente a quella conclusione. Posso solo constatare che v’è qualcosa di più potente di me stesso, e nient’altro.»

La discussione era in un vicolo cieco, la scienza chiedeva la conclusione della formulazione iniziale che a quel tempo non esisteva.

Oggi, agli inizi del terzo millennio è cambiato tutto, i proponimenti dell’analogia dell’orologio sono divenuti prima scienza e poi tecnologia così familiare che milioni di aziende e milioni e milioni di persone la portano costantemente addosso.

Attraverso un telefono mobile, il server che lo gestisce è in grado di sapere dove si trova il suo proprietario, i gusti, le scelte giornaliere e tanto altro, in parole povere il server è in grado avere un rapporto diretto con l’utente.
In effetti il server è una chiara metafora di Dio!
Il server lo comprendiamo perché la sua scienza l’abbiamo inventata noi!
Le onde invisibili attraverso le quali il server agisce le generiamo e governiamo noi!
Perché quindi Dio sarebbe incomprensibile ed astratto solo per il fatto che non conosciamo la sua scienza?

A mio avviso siamo prigionieri della nostra arroganza e in quanto non comprendiamo la scienza attraverso la quale Dio agisce ne rifiutiamo l’esistenza.
Perché il telefono mobile è il frutto dell’intelligenza dell’Uomo mentre un piccolo uccellino è il frutto del caso?

Molti sono nel mezzo di una grande confusione, quando guardano le creazioni dell’ingegno dell’uomo, le declinano come frutto di un progetto dell’intelligenza.
Eppure queste creazioni sono molto imperfette e limitate.

Al contrario quando guardano i frutti delle creazioni di Dio, le declinano come frutti della casualità e si rifiutano di ammettere che le creazioni di Dio in quanto a progetto ed intelligenza sono semplicemente perfette.

Possibile che la comunità scientifica del terzo millennio, dopo aver coniato i termini Hardware e Software, che semplificano il grande progresso industriale e tecnologico fatto dall’Uomo in questi ultimi 20 anni, non si rende conto che gli stessi termini sono esattamente sovrapponibili a quelli utilizzati da Dio per le sue creazioni principali: Corpo materiale e Corpo spirituale?

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